GALLERIA CAVOUR 

PIAZZA CAVOUR

BIGLIETTERIA

DA GIO A DOM 10.00 – 19.00

catalina martin chico

“colombia (re) birth”

Location: COLOMBIA

Il conflitto è durato talmente a lungo tempo, che ormai era diventato quasi parte del paesaggio. Le forze della guerriglia FARC avevano subito il bilancio di 260,000 morti, sette milioni di sfollati e decine di migliaia di dispersi. Il trattato di pace, firmato nell’agosto del 2016, mise fine di fatto ad oltre mezzo secolo di violenze. 

La Colombia ha poi scoperto un aspetto completamente sconosciuto della vita delle donne che combattevano con i ribelli Marxisti: si è stimato che il sesso femminile rappresentasse quasi il 40% del totale delle Forze Rivoluzionarie Armate FARC della Colombia. Durante i 53 anni di guerriglia, vigeva il divieto per una donna di rimanere incinta: nel caso in cui invece accadesse, era necessario abortire il prima possibile; nell’eventualità in cui la gravidanza venisse portata a termine, ogni bambino doveva essere abbandonato alla nascita.

Nel momento in cui venne firmato il trattato di pace, ogni giovane donna decise di portare al mondo la vita. In Colombia questo fenomeno venne definito: “Il baby-boom della giungla”. 

Colombia, 2018. Quelli che l’anno precedente erano solo campi, ora sembravano comuni villaggi. Alcune persone indossavano ancora indumenti mimetici, ma avevano abbandonato i loro nomi di battaglia ed erano tornati ai nomi dati loro alla nascita e che erano stati proibiti per così tanto tempo. Le donne hanno finalmente ristabilito i contatti con le famiglie che non avevano avuto il permesso di vedere per motivi di sicurezza. Tutti questi uomini e donne avevano desiderato ardentemente di ritrovare i loro parenti e i loro cari, e hanno dovuto imparare di nuovo a vivere come gruppo nella società. Avevano tutti un’ossessione, e quella era il futuro: trovare il loro posto nella società a cui avevano voltato le spalle per così tanti anni.

Oggi alcune delle giovani madri hanno lasciato i campi di transizione per vivere con i genitori; altri hanno scelto di stabilirsi in zone rurali e di coltivare la terra. La ferita è profonda, scavata in più di cinquant’anni di violenza, e sta solo ora iniziando a guarire. Il clima politico è ancora instabile, e sembra esserci poca fiducia, eppure la Colombia ha iniziato, cautamente, a credere nella sua rinascita.

ABOUT CATALINA MARTIN CHICO

Catalina è una fotografa di origini spagnole e francesi.  Si è avvicinata alla fotografia frequentando l’“International Center of Photography (ICP)” di New York. 

Lo Yemen, che ha frequentato dal 2007 al 2017, è stato il primo territorio che ha raccontato per immagini e che le ha valso, con la Primavera Araba, l’ ICRC humanitarian Visa d’or nel 2011. Dopo anni passati a documentare il Medio Oriente, dal Marocco all’Iran passando per lo Yemen e l’Egitto, Catalina si sposta in America Latina.

Vince il Canon Female Photojournalist Grant nel 2017 e il World Press Photo 2019 nella categoria Contemporary Issues con il suo progetto sugli ex combattenti delle FARC in Colombia; una delle foto del lavoro è stata, lo stesso anno, nominata anche “Photo of the Year”. Nel 2021 Catalina vince il secondo premio del POY LATAM (Foto dell’Anno Latino America) nella sezione “Vita quotidiana” con il suo lavoro sulla popolazione Sarayaku dell’Amazzonia Equadoregna. Nel 2022 vince il premio del CNAP (National Center fot Plastic Arts) con il suo progetto sulla gioventù cilena e il premio del Ministero della Cultura con il lavoro sulle scuole forestali in Francia.

I suoi lavori sono regolarmente pubblicati sia nella stampa Francese che internazionale, oltre ad essere esposti in numerose esposizioni in diversi Continenti.