CATTEDRALE EX MACELLO

VIA CORNARO 1

BIGLIETTERIA

DA GIO A DOM 10.00 – 19.00

Matteo de mayda

“there is no calm after the storm”

Location: ITALIA

Un evento meteorologico estremo si è abbattuto sul Nord-est Italia nell’ottobre 2018, la pioggia incessante ha fatto esondare i torrenti e lo scirocco ha soffiato fino a 200 chilometri orari, schiantando al suolo circa 14 milioni di alberi: un fenomeno senza precedenti in Italia. Si stima che la tempesta, che per la sua intensità è stata classificata come uragano, abbia devastato circa 42.500 ettari di foreste (pari a 70 mila campi di calcio), per un danno economico complessivo di quasi 3 Miliardi di Euro.

A quattro anni dalla tempesta Vaia le conseguenze sono ancora tangibili.

Degli alberi si nutre il Bostrico tipografo, un coleottero parassita che dalle piante a terra è passato a quelle ancora in piedi, generando un danno 6 volte maggiore rispetto a quello causato dalla tempesta. Inoltre, gli alberi caduti non svolgono più la loro funzione di protezione contro frane e valanghe, e i letti dei torrenti ormai dissestati non sono più in grado di incanalare e contenere lacqua. Come se non bastasse, leconomia delle comunità montane ha subito danni incalcolabili: il prezzo del legno è crollato e molte attività turistiche sono state temporaneamente chiuse.

Le tempeste hanno sempre fatto parte della storia dei boschi, ma non cè dubbio che il cambiamento climatico ne stia amplificando la portata e la frequenza. Da un lato, laumento di temperatura di due gradi del Mar Mediterraneo ha sicuramente contribuito allintensità con cui Vaia si è abbattuta su queste zone. 

Parallelamente sono nate una serie di iniziative solidali di privati e imprenditori che, oltre a sostenere leconomia locale, provano a ricucire passato e futuro, costruendo sui resti della tempesta un nuovo spirito per la collettività.

Lindagine del fotografo si è sviluppata nel corso di quattro anni con la consulenza del giornalista Cosimo Bizzarri e dei Dipartimenti TESAF e DAFNAE dellUniversità degli Studi di Padova.

Il progetto è stato realizzato con il contributo del Grant ISPA 2021.

MATTEO DE MAYDA

Matteo de Mayda (1984, Treviso, Italia) è un fotografo con base a Venezia e la sua ricerca visiva è focalizzata su cause sociali e ambientali. Ha esposto il suo lavoro presso la Biennale Architettura di Venezia, MUFOCO, London Design Museum e Triennale Milano. Nel 2019 pubblica “Era Mare”, un libro sul fenomeno dell’acqua alta a Venezia. Nel 2020 viene selezionato da ARTRIBUNE come miglior giovane fotografo italiano dell’anno. Nel 2021 è stato uno dei FUTURES talent selezionati da CAMERA e ha vinto l’Italian Sustainability Photo Award (ISPA) grant con il suo progetto sulla tempesta Vaia. Nel 2022 vince il British Journal of Photography International Award. Le sue immagini sono state pubblicate su The New York Times, Financial Times Magazine, Internazionale, Zeit, 6Mois, National Geographic e Vogue.