PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA

Piazza dei Signori

da MAR a DOM 10.00 – 19.oo

TONY GENTILE

“LA GUERRA: UNA STORIA SICILIANA”

“LA GUERRA: UNA STORIA SICILIANA”

Location: Sicilia (Italia)

Fotografia e Memoria, queste le colonne portanti della mostra fotografica La guerra – una storia siciliana tratta dall’omonimo libro dell’autore (ed Postcart). Reportage di Tony Gentile, che racconta il quotidiano di una città, Palermo e di un’isola, la Sicilia, piena di contraddizioni: vita di strada, politica, omicidi, fino alla testimonianza diretta di una guerra non dichiarata. lo scorrere della vita quotidiana di una città e dei suoi abitanti che dal 1989 al 1996 hanno vissuto una realtà di sconvol­gimenti politici, di violenza e di stragi mafiose, ma anche di reazione e rabbia della società civile e dello Stato contro la straripante violenza della mafia.

I fotogrammi, messi insieme uno dopo l’altro a distanza di 30 anni, ricostruiscono un piccolo frammento di storia del nostro Paese.

Fotografia e Memoria in questa mostra permetteranno alle nuove gene­razioni di conoscere attraverso un racconto per immagini, fatti e personaggi dei quali forse non si ha più ricordo e la cui conoscenza dovrebbe essere corredo fondamentale per un giovane e la sua crescita.

 

ABOUT TONY GENTILE

Tony Gentile, fotoreporter siciliano, ha iniziato a lavorare nel 1989 con il Giornale di Sicilia e subito dopo con l’Agenzia fotogiornalistica Sintesi di Roma, grazie alla quale ha pubblicato i propri reportage nelle maggiori testate nazionali e internazionali. Nel 1992 ha intrapreso una collaborazione con l’agenzia di stampa internazionale Reuters, per la quale è stato staff photographer dal 2003 al 2019, coprendo eventi di attualità, sport e costume di carattere internazionale. Nel 2015 ha pubblicato il libro La guerra, una storia siciliana dedicato a uno dei periodi più bui della storia del nostro Paese, la guerra dichiarata dalla mafia allo stato negli anni 90.

Oggi Tony Gentile continua a fotografare dedicandosi alla realizzazione di progetti personali e all’insegnamento, misurandosi con un’altra fotografia, più pacata e meditata, non più vincolata alle esigenze dell’editoria di News.